Già diffuso da 5 anni in Gran Bretagna, sta prendendo piede anche in Italia il social lending, un prestito che si basa sulla possibilità per un privato di contrarre un prestito non da fonti istituzionali come banche o società finanziarie.
Ma in cosa consiste il social lending?
Il social lending è un prestito in cui un gruppo di privati cittadini decide liberamente di investire i propri risparmi a favore di un richiedente di un finanziamento. Tutto questo grazie all'intermediazione di un broker che valuta la solvibilità del debitore.
Naturalmente questa forma di prestito è vantaggiosa perché permette di ottenere credito ad un tasso di interesse di solito inferiore a quelli comunemente concessi e perché si abbassano notevolmente i costi di intermediazione e di istruzione della pratica.
In caso di clienti morosi, la società intermediaria provvederà ad attivare un processo di recupero crediti.
Nuove frontiere del credito dunque con il social lending.
I dati positivi riscontrati in paesi come la Gran Bretagna lo dimostrano: il ricorso al prestito sociale si registra nel 2% dei casi e nel corso di 5 anni dalla sua attivazione il ricorso a questa tipo di finanziamento ha subito una forte crescita.