Decreto anticalamità: stretta del Governo sulla ricostruzione

Articolo approfondimento del di

Boccata d'ossigeno per la finanza pubblica

Polizze mutui per scoppio e incendio da revisionare con coperture anticalamità in linea con quanto stabilito dal decreto legge 59 del 16 maggio 2012, che riforma dal profondo le competenze dello Stato in materia di ricostruzione contro le calamità naturali.

Secondo quanto disposto dall’art. 2 dello stesso, i privati che hanno un'abitazione in zone sismiche o a rischio, dovranno provvedere a loro discrezione alla stipula di una polizza assicurativa che preveda un rimborso per danni materiali arrecati al proprio immobile da una catastrofe naturale.

L'Italia, tutti lo sanno, è soggetta con cadenza regolare a calamità naturali per la conformazione idrogeologica del proprio territorio e per la dissennata cementificazione dovuta all'opera dell'uomo. 

Sotto questo punto di vista la situazione del territorio italiano presenta un alto grado di criticità: non bisogna poi andare molto indietro nella memoria per ricordare l'alluvione del novembre 2011 a Genova, dove per far spazio alla città è stato letteralmente spostato il naturale letto di un torrente o il terremoto dei giorni scorsi in Emilia Romagna di magnitudo 5.9 della scala Richter. 

E' palese che le frequenti alluvioni dovute anche ai cambiamenti climatici, i terremoti e il dissesto idrogeologico di alcune zone a rischio frana, per lo Stato rappresentano un costo che, in tempi di crisi, il governo ha pensato bene di tagliare.

L’art. 2 comma 1 del decreto 59 del 16 maggio 2012 riassume perfettamente la sterzata del governo: “Al fine di consentire l'avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamita' naturali sui fabbricati, a qualunque uso destinati, ed al fine di garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione di beni immobili privati destinati ad uso abitativo, danneggiati o distrutti da calamita' naturali, possono essere estese ai rischi derivanti da calamita' naturali le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di danno a fabbricati di proprieta' di privati. Per favorire altresi' la diffusione di apposite coperture assicurative contro i rischi di danni derivanti da calamita' naturali, i premi relativi all'assicurazione per danni, per la quota relativa alle calamita' naturali, ovvero relativi a contratti di assicurazione appositamente stipulati a copertura dei rischi di danni diretti da calamita' naturali ai fabbricati di proprieta' di privati a qualunque uso destinati, sono disciplinati con il regolamento di cui al comma 2.”

Boccata d’ossigeno per la finanza pubblica che non si accollerà più gli oneri della ricostruzione e doppia beffa per tutti i cittadini contribuenti che, grazie al regolamento attuativo che entrerà in vigore entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto , piangeranno lacrime amare quando una calamità naturale imprevista spazzerà via la propria casa e i sacrifici di una vita, lasciandoli con un pugno di mosche in mano.

Allarme per il possibile aumento del prezzo delle polizze scoppio e incendio, obbligatorie per la stipula di un mutuo. Il decreto legge prevede che la Protezione Civile realizzi una mappa di criticità dell’Italia, delineando le zone più a rischio. Questo potrebbe comportare secondo molti anche l’aumento dei canoni di locazione, ma allo stesso tempo la svalutazione degli immobili in vendita.

Qual è il peggiore degli scenari possibili? Come nel campo assicurativo, in cui automobilisti virtuosi pagano migliaia di euro per la propria assicurazione auto, solo per avere una residenza nella provincia sbagliata; allo stesso modo il cittadino si ritroverà a pagare un’ulteriore tassa, anche se tale non è da un punto di vista formale, per avere la colpa di avere una casa su un territorio a rischio.
 

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